Casa Migliaca è un edificio in pietra a vista con il pregio ed il fascino delle costruzioni di vecchia data e con i segni del tempo che senza comprometterne la severa bellezza, ne accrescono la dignità. Da sempre appartenuta alla famiglia Allegra e dunque senza cambiamenti di proprietà ed atti notarili, è difficile stabilire con certezza la data della costruzione sicuramente avvenuta in un periodo antecedente al XVII secolo. La data MDCLI (1651) incisa sul frantoio in pietra, tuttora perfettamente leggibile, potrebbe essere la data della sua utilizzazione come edificio rurale cioè la data dell’edificazione di un frantoio, con pressa di spremitura ed uno o due serbatoi interrati.

Questa più antica parte dell’edificio coinciderebbe con il pian terreno dell’odierno edificio, escludendo le stanze ad ovest aggiunte evidentemente in un secondo tempo.

Al primo piano si accede da una scala esterna in pietra con una elegante ringhiera in ferro battuto, rigorosamente d’epoca, ombreggiata da una Buganvillea ed include l’ingresso, il soggiorno, la cucina e tre camere da letto.

Cucina

Entrando a destra si trova la Cucina, affascinante miscela di vecchio e nuovo. Sono vecchi il forno a legna sempre acceso d’inverno e che occasionalmente cuoce le vivande, i due grandi armadi a vetri ed i servizi di bicchieri e di piatti che si usano per la colazione (ed occasionalmente per la cena), il ballatoio di legno che sovrasta la cucina, il pavimento in cotto, la scala di legno che permette di accedere per via interna alla “Sala del Frantoio”, le travi in vista che sorreggono il soffitto.

Soggiorno

Entrando al primo piano, si avverte la sensazione di trovarsi in un luogo dove il tempo si è fermato. Il soffitto dell’ingresso è caratterizzato da una suggestiva architettura di volte e voltine in gesso in corrispondenza di altrettanti disimpegni che portano in cucina nel soggiorno e nella Camera Gialla. Due varchi uno a destra ed uno a sinistra introducono in due piccoli vani anch’essi con il tetto a volta ed ognuno con una piccola finestra.

Frantoio

Il frantoio, altro nucleo originale della casa, da vita oggi alla “Sala del Frantoio” usata come soggiorno in inverno; lì si trova anche la macina del frantoi trasformata in un grande tavolo rotondo in pietra: al centro di questo tavolo un pesante piano in legno girevole assicura la funzionalità per la distribuzione delle pietanze ai commensali che possono arrivare fino a venti. Il grande piano rotante ha un diametro di mt. 1.60 e per la sua rotazione è stato riutilizzata la stessa fusione in bronzo -autolubrificante- che fece muovere per secoli la grossa mola che, una volta, muovendosi sulla macina dava luogo al primo stadio di spremitura delle olive.

Esterni

A Nord ed a Sud, si estendono ampi spazi, ombreggiati da alberi secolari: ulivi a Sud con, al centro, una grande Whashingtonia Philiphera ed un grande Tamarix; Pini e Cedri del Libano a Nord con, al centro, una grande Phoenix. Lo spazio a Sud è spesso usato nella stagione estiva per cenare all’aperto al fresco della brezza notturna. Nelle tiepide sere meridionali è piacevole attardarsi davanti all’ultimo bicchiere di vino, ognuno rievocando la propria giornata di viaggio o indugiando su lunghe conversazioni o semplicemente ascoltando i rumori della natura circostante, i versi degli uccelli notturni che ti planano sopra o il richiamo della volpe o semplicemente osservando le costellazioni di un cielo che più stellato non si può.

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